Diario di viaggio New York | Amo MoMA, Museum of Modern Art
Diario di viaggio New York | Amo MoMA, Museum of Modern Art
Chi ama la scena artistica moderna non può certo lasciarsi sfuggire una visita al MoMA, Museum of Modern Art di New York. Van Gogh, Matisse, Picasso, Andy Warhol, Lichtenstein, Rothko, Pollock e chi più ne ha più ne metta!
Fondato nel 1929, il museo ha messo in mostra più di 150.000 opere d’arte in tutti questi anni, documentando le proposte artistiche più emergenti e creative e i principali movimenti culturali dell’ultimo secolo. Un vero e proprio Eden, per gli amanti dell’arte. Per tutti gli altri, un buon corso da cui iniziare ad apprezzarne la magia.
Qualcuno ha mai trovato le giuste parole per descrivere l'Arte? Non credo proprio. È l'unica cosa creata dall'uomo (o da madre natura?) che assume significato anche senza la parola scritta.
Amo l'arte perché fotografa il mondo interiore ed esteriore in ogni periodo storico, lo distorce, caricandolo di emozioni e inquietudini. Amo l'arte perché quando vedo una mostra torno a casa con più domande che risposte. Amo l'arte. È tra le poche cose che stimo prodotte da quell'essere che chiamiamo umano ma che di umano ha spesso poco.
Amo maggiormente l'arte moderna perché sa esprimere con pochi simboli il delirio e il disagio e tutto quello che inizia con "di" che è insito nella realtà di oggi, così complicata, complessa e tutto quello che inizia con "co".
La dimostrazione del mio amore è che la amo anche quando )@588/udidniD€h(tgi<<#>j€):/, ovvero la comprendo poco o nulla, e mi scervello su dettagli aventi un'importanza relativa o magari no.
Amo l'arte perché è disperata, cerca di spiegare l'inspiegabile e mi fa una gran tenerezza che rasenta spesso la pena. Amo l'arte perché non a tutti piace.
Dopo una full immersion così intensa in un mondo astratto sento il bisogno di tornare alla vita vera di strada.
Vado in un bar nei pressi di Times Square dove danno su mega schermo la partita di basket Utah-Xavier e tifo Utah a prescindere come se fosse la Juve solo perché ci sono stata nello Utah e l'ho amato come l'Arte. In svantaggio per tutta la partita. Lo Utah perde.
Uno sulla cinquantina mi vuole offrire da bere ma rifiuto. Era uno pieno di soldi. Ma rifiuto.
Intorno un sacco di gente che si soffia il naso e meno male non sono l'unica che si ammala.
Il resto è riso fritto cinese, whisky tonic irlandese, Broadway statunitense e voglia di museo mondiale.
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