ROAD 'N' ROLL

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Diario di Viaggio New York | Brooklyn, DUMBO e Williamsburg

Giorno 4.

Tutto il giorno in quel di Brooklyn, distretto con 2 milioni e mezzo di abitanti fondato dagli olandesi nel 1600qualcosa.

Abbandonate le cime vertiginose dei grattacieli di Manhattan, giro per Brooklyn Heights, quartiere pittoresco con casette dai mattoni rossi, scale antincendio, piccoli cancelli e ringhiere in ferro nero, chiese e palazzi con decorazioni in terracotta. Purtroppo la nebbia mi rovina la vista su Manhattan ma più tardi, al tramonto 🌅, quando si diraderà e mi troverò sul ponte....

Passo sotto al ponte di Brooklyn e mi ritrovo nel quartiere DUMBO, da cui cogliere magnifici e famigerati scorci del Ponte di Manhattan, di un colore blu che mi piace parecchio perché crea un interessante effetto ottico con il rosso vivo dei mattoni degli antichi depositi del quartiere, i quali sono stati trasformati in laboratori artigianali, spazi artistici sperimentali, negozi e loft in stile neo industriale.

Prendo la metro e vado nella zona di Prospect Park. Faccio una camminata di non so quanti km inutile nel parco dove vedo solo gente fare jogging e portare in giro il cane .

Fatica sprecata per raggiungere il giardino botanico, immenso, un po' spoglio data la stagione ma comunque affascinante coi colori autunnali che lo rivestono. C'è anche il giardino delle fragranze, per i non vedenti. Gran bella idea💡

Torno indietro a Manhattan con l'intento di attraversare il ponte di Brooklyn a piedi! Ormai è quasi ora che il sole saluti tutti e vada a nanna. Rimango affascinata dalla gigante City Hall e passeggio lungo il ponte godendo di una vista meravigliosa su Lower Manhattan, sulla Statua della Libertà piccolina laggiù in fondo dove il sole scende e su quella splendida opera di ingegneria e architettura che è il ponte del 1883, 13 anni di fatiche per essere tirato su.

Nonostante siano solo le 5, quando ho attraversato il ponte mi crollano le gambe. Vorrei passar serata a Brooklyn. Non so perché vado a Williamsburg pensando ci sia vita. Scesa e incamminatami verso tante case uguali, ne vedo uno, poi due, poi sei, poi centinaia! Sono tanti piccoli e grandi ebrei Haredim tutti vestiti e pettinati uguali! Sembrava di essere in un paese dei folletti.

Decido che vabbè per la vita notturna vado a Manhattan. Così torno sull'isola felice e rimango tutta sera nel Lower East Side dove c'è solo gente di New York. 
Torno a casa che non so più niente!