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Salton Sea (California): il grande lago salato dall'anima tossica

Salton Sea (California): il grande lago salato dall'anima tossica

Mi è capitato di vedere il Salton Sea lungo un itinerario poco turistico che mi conduceva da Slab City, dove è situata la celebre roccia dipinta Salvation Mountain, al Joshua Tree National Park durante il mio viaggio on the road nel sud-ovest degli Stati Uniti.

Avevo già avuto modo di leggere qualcosa su questo grande lago salato della California che cela al suo interno un'anima tossica e, incuriosita, decisi di avventurarmi nella zona nonostante una temperatura esterna di oltre 40 gradi centigradi. 

Le spiagge del bizzarro Salton Sea sono una specie di miraggio nel bel mezzo del deserto più vasto della California, attorniato dalle Chocolate Mountains, dall’Imperial Valley, dalle Santa Rosa Mountains e dalla Coachella Valley. Un deserto arido e roccioso, povero di vegetazione.

Il Lago Salton è il più grande di tutta la California e ciò che lo rende particolarmente affascinante è la sua storia passata, il suo presente complicato, il suo futuro incerto.

Come si è formato il Salton Sea? 

I geologi sostengono che una volta il Golfo della California si estendeva per oltre 240 km verso nord, dove adesso sorge la Coachella Valley, ma milioni di anni di sedimentazioni da parte del fiume Colorado hanno tagliato letteralmente fuori il Golfo. Il Colorado si è lasciato così dietro un affossamento colmo d’acqua salata.

Per centinaia di anni i Nativi Americani hanno prodotto colture e pescato lungo il lago Cahuilla, che si formò intorno al 700 d.C. da questo affossamento. 

Dopo che i pionieri dell’Ovest giunsero durante gli anni della Corsa all’Oro, il letto del lago diventò una grande miniera da cui estrarre sale. Una volta che la gente del West realizzò che il suolo, ricco di minerali, sarebbe stato perfetto per costruire fattorie, l’acqua del Fiume Colorado venne incanalata verso il luogo d’insediamento e utilizzata come sistema di irrigazione.

Nel 1905 il Fiume Colorado straripò e le sue acque fluirono incontrollate verso l’Imperial Valley. Così nacque il Salton Sea.

Durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale l’esercito degli Stati Uniti utilizzava il Salton Sea per fare esercitazioni di tiro al bersaglio, sganciando al suo interno bombe test. Per rimettere il corso del fiume al suo posto e costruire gli argini servirono 18 mesi, 1500 lavoratori e mezzo milione di tonnellate di roccia. Tuttavia, senza sbocchi naturali, il lago restò lì com'era.

Con una superficie a 67 metri sotto il livello del mare e un’acqua più salata dell’Oceano Pacifico, il lago copre ora più di oltre 600 km quadrati di superficie.

Intorno alla metà del XX secolo il Salton Sea fu riempito di pesci, come tilapie e scienidi, e pubblicizzato come la Riviera della California, con case vacanze lungo il litorale. I pesci, dal canto loro, attirarono gli uccelli e tuttora il sito rimane un perfetto luogo per praticare Bird-Watching. Si possono avvistare oche, anatre, pellicani, aquile e falchi pellegrini.

Salton Sea oggi

Ai giorni nostri, visitare il Salton Sea d’estate è un’esperienza quasi terrificante. Camminando lungo la spiaggia di Bombay Beach, per esempio, si incappa in una moria di pesci lasciati lì a marcire al sole. Le loro carcasse causano un nauseabondo fetore di carogne in putrefazione che si sparge nell'aria. I pesci muoiono a migliaia per via del fosforo e del nitrogeno che defluiscono dai terreni agricoli. I minerali, infatti, causano la fioritura di alghe che, quando muoiono, privano l’acqua e i pesci di ossigeno. Anche se l’agricoltura dovesse fermarsi all’istante, ci sarebbe ancora da smaltire una gran quantità di minerali nel sottosuolo, accumulata nel corse degli anni addietro.

Una soluzione potrebbe essere quella di far prosciugare l’acqua del Salton Sea e lasciarla morire definitivamente, ma in questo modo il lago diverrebbe una grande conca di sabbia le cui polveri, in presenza di forti venti desertici, potrebbero devastare permanentemente la qualità dell’aria di tutta la valle circostante.

Il problema è che qui molte persone volevano costruire un futuro roseo e tranquillo, lavorando col turismo e con le risorse del lago. Quel che io ho visto sono città quasi fantasma, dalle case fatiscenti e spesso abbandonate, roulotte dismesse e paesaggi desolanti.

Per approfondire, guarda il documentario Plagues & Pleasures on the Salton Sea:

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