Diario di Viaggio Nuova Zelanda | Rotorua e Bay of Plenty (giorno 7)
Diario di Viaggio Nuova Zelanda | Rotorua e Bay of Plenty (giorno 7)
Ci sono persone che in giardino piantano l’orto. E poi ci sono i Maori, che vivono a ridosso delle sorgenti termali e sfruttano il vapore che fuoriesce dal suolo per cucinare e riscaldarsi, tutto a costo zero. Però la natura non fa mai sconti: qui tutto può crollare in un attimo. Lo si percepisce chiaramente in Nuova Zelanda, soprattutto nelle zone geotermiche come quella che ho visitato oggi, tra le più attive al mondo.
Mi trovo nella Bay of Plenty, una regione dal nome evocativo, dato dal capitano Cook nel 1769 per la ricchezza delle sue risorse naturali. È una zona di incredibili contrasti: spiagge dorate, foreste rigogliose e un cuore di fuoco che ribolle sotto i nostri piedi. Rotorua, poco più a sud, è il suo centro geotermico per eccellenza: qui il vapore esce dalla terra ovunque, dai giardini delle case ai laghi fumanti, fino ai geyser che esplodono con forza. Il profumo di zolfo è un marchio distintivo, così come la cultura Mā+aori che qui è più viva che mai.
L’ultima eruzione devastante risale agli inizi del ’900. Ha distrutto ogni cosa, ma al tempo stesso ha ridisegnato il paesaggio: nuovi laghi, enormi geyser, montagne trasformate in opere d’arte naturali, con una vegetazione che si è rigenerata con straordinaria bellezza. Non sorprende che il punto più a nord di questa zona sia White Island, tristemente nota per l’eruzione del 2019 che ha causato vittime tra i turisti. Più a sud c’è il Tongariro, che esplorerò domani con un trekking di 20 km.
Queste aree geotermiche, oltre al loro fascino, forniscono anche il 15% dell’energia necessaria al Paese. È una terra che deve tutto alla forza del sottosuolo: senza queste potenti energie, la Nuova Zelanda non esisterebbe. Non è un pezzo d’Australia alla deriva, ma il risultato di terremoti, esplosioni e catastrofi naturali.
Questa terra è un mix unico di energia e potenza, magia e distruzione, rischio e bellezza. Camminare qui significa sentirsi al centro del pianeta, avvolti da una natura che pulsa, si trasforma e non smette mai di ricordarti la sua forza. Domani, il Tongariro mi aspetta: non vedo l’ora di immergermi in questa meraviglia instabile e sorprendente.
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