Diario di Viaggio Nuova Zelanda | West Auckland: Karekare e Piha (giorno 4)
Diario di Viaggio Nuova Zelanda | Karekare, Piha e Coromandel (giorno 4)
A West Auckland, lungo la costa ovest, si trovano spiagge immense e selvagge, caratterizzate da sabbia scura e brillante sotto i raggi del sole. Questo scenario mozzafiato è completato da alte scogliere ricoperte di fitti cespugli. L’atmosfera è unica: un mix di spirito bohémien, vibrazioni hippie e un'inconfondibile cultura del surf. È il luogo ideale per chi ama l’avventura e il contatto con la natura.
Tra queste spiagge, Karekare si distingue come la più pericolosa della Nuova Zelanda. Le sue onde sono imprevedibili e potenti, una sfida costante anche per i surfisti più esperti.
A poca distanza c’è Piha, un’altra spiaggia altrettanto selvaggia ma, fortunatamente, sorvegliata dai bagnini in un piccolo tratto. Grazie a loro, riesco a fare il bagno nell’Oceano nonostante l’acqua gelida. Prima, però, intraprendo alcuni sentieri che conducono in cima alle scogliere. La vista da lassù è semplicemente spettacolare. Tra le tappe imperdibili c’è Lion Rock, una formazione rocciosa di 101 metri che rappresenta il nucleo eroso di un antico vulcano. Questo luogo, sacro per i maori, è intriso di storia e spiritualità.
La giornata si conclude con un lungo viaggio verso la penisola di Coromandel, che visiterò il giorno seguente. Per la notte, trovo ospitalità in un campeggio con camere stile ostello. Purtroppo, la Wi-Fi non funziona affatto, costringendomi a socializzare per passare il tempo. Mi ritrovo a chiacchierare con alcuni vecchi ubriaconi, un mix di irlandesi e kiwi, che si stanno sbronzando su una veranda. Provo anche a parlare con dei backpacker neozelandesi accampati lì con le loro tende. L’inglese che parlano è assurdo: un mix incomprensibile di accenti e slang. Alla fine mollo il colpo. Anche oggi, la socializzazione è rimandata a domani.
