Diario di Viaggio Nuova Zelanda | Bay of Island (giorno 2)

Diario di Viaggio Nuova Zelanda | Bay of Island (giorno 2)

Diario di Viaggio Nuova Zelanda | Bay of Island (giorno 2)

Le strade neozelandesi sono proprio strane! Il territorio a nord di Auckland è tutto collinare, quindi si guida costantemente in curva, in salita o in discesa e difficilmente si riesce a tenere una velocità superiore agli 80-90 km orari. Sempre in autostrada può capitare di dover percorrere un piccolo ponte a una sola corsia con senso di marcia alternato, oppure di dover attraversare dei binari del treno senza che vi siano barriere.

Il paesaggio però è da favola. Solo colli verdi punteggiati da miriadi di alberi, qualche paesino e soprattutto un gran numero di piccole fattorie che perlopiù vendono in maniera diretta i propri prodotti, dalle uova di galline allevate liberamente a terra, al latte di mucca fresco appena munto, al miele di sapienti apicoltori, finanche alla lana pura delle pecore che sono lì a pascolare a pochi metri dal ciglio della strada. In circa 300 km ho visto più bovini e ovini che persone ad Auckland. Io la chiamo sostenibilità. Per intenderci, la Nuova Zelanda ha quasi la stessa superficie italiana ma gli abitanti sono circa 5 milioni. Noi italiani siamo 60 milioni. E di animali liberi in giro se ne vedono pochi in confronto. La sovrappopolazione è la nostra rovina, ne sono convinta.

Mentre sono alla guida e questi pensieri si affacciano alla mia mente, a un certo momento rischio letteralmente un infarto: un uccello si è schiantato contro il mio parabrezza mentre guidavo. Ha proprio tirato una spallata di fronte a me. E si è dileguato. Secondo me è morto, boh..Tutto è stato così veloce! Ansia! Fortuna il vetro è a posto.

Arrivo in ostello a Paihia e come al solito il proprietario mi tira il pippone quando scopre che sono italiana. Biascica persino qualche parola nella nostra lingua, perché ha giocato a rugby nel Belpaese. E suo figlio ora gioca nel Piacenza. Ho fatto 32 ore di volo per scoprire che il mondo è davvero un posto piccolo. Stasera indossava perfino la maglia della nazionale italiana e me l’ha mostrata con una fierezza che manco noi nel 2006.

Passo il Natale a Bay of Islands, una baia enorme dove si susseguono 144 isole di ogni dimensione. Prendo una mini crociera di 4 ore che esplora le isole, l’ultima delle quali è quella denominata Hole in the Rock, quella più a largo, l’ultimo baluardo prima che cominci l’infinito oceano, detta così perché un buco alto ben 16 metri l’attraversa da parte a parte (anche sotto al mare). Una meraviglia della natura. Se le condizioni del mare lo permettono si può perfino attraversare ma il capitano non se l’è sentita.

Di fronte, Cape Brett, promontorio con il faro più solitario al mondo che abbia mai visto. Ma come facevano ad abitare lì, un tempo? Cosa facevano a parte accendere quella luce di notte? Il tour prevede infine una sosta di un’ora su un’isola sperduta dove ci sono solo un bar e milioni di pecore.

Poi faccio tappa a Russell, città di un certo rilievo storico (qui maori e inglesi litigavano di brutto come Sandra e Raimondo) e primo insediamento europeo, vero e proprio magnete per gli elementi peggiori della società occidentale del 1800, tra cui marinai, criminali e cacciatori di balene.

Visito la città e salgo sudando come un porco con un trekking fino alla cima di una collina da cui si gode di una vista fantastica su tutta la baia.

Una piacevole ma impervia camminata nella natura, silenziosa, interrotta solo dallo scroscio delle onde sugli scogli e dal canto particolare degli uccelli che sembra proprio una sinfonia, come negli Hunger Games. E infatti li chiamano songbird.

A Russell c’è anche il pub più antico della Nuova Zelanda ma è chiuso perché è Natale. I pub o bar possono servire da bere solo se l’alcol è accompagnato da un pasto. Questo dice una legge neozelandese sul giorno di Natale: gli alcolici si vendono solo se si mangia (le patatine fritte non valgono). Mi domando quale Natale di quale anno debba essere stato così alcolico e molesto per aver creato una legge del genere, avrei voluto esserci!

Bay of Islands, Nuova Zelanda: guida di 1 giorno tra Natura, Storia e Avventura

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