Diario di viaggio New York | Harlem e Guggenheim Museum
Diario di viaggio New York | Harlem e Guggenheim Museum
Visita all'enorme (tanto grande che sotto la sua cupola ci potrebbe stare la Statua della Libertà) Cattedrale St John the Devine, non ancora completata, che propone una versione decisamente moderna del cattolicesimo rispetto alle chiese a cui siamo abituati in Europa. Qui arte, letteratura, sport, comunicazione e altre aree di interesse sono viste come necessarie all'accrescimento dello spirito buono che risiede nell'uomo e non come dei falsi idoli ingannatori. Vi si tengono anche concerti e spettacoli teatrali.
È il momento di vedere Harlem, celebre per essere il quartiere nero di New York. Gli schiavi afroamericani venivano usati per costruire Broadway e quindi sono stati tutti ghettizzati qui nel 1800qualcosa. Qui si suonava il grande jazz, il blues degli anni 20-30. Poi la Motown e sono arrivati r'n'b, pop e rap e i concerti di gente come Ella Fitzgerald, James Brown, Michael Jackson e Lauryn Hill al celebre Apollo. Senza tralasciare il gospel, tuttora cantato durante le messe alla Chiesta Battista Abissina.
Infine, visita allo YMCA di Harlem, dove alloggiarono personaggi come Malcolm X, quando furono cacciati dagli altri hotel per via della segregazione razziale.
Dagli anni ‘60 è divenuto un posto pericoloso, pieno di droga e criminalità, per poi essere rimesso a posto negli ultimi anni, come il sud del Bronx, grazie a turismo e associazionismo benefico. Tutte queste cose le ho imparate perché mi sono accodata clandestinamente ad un tour a piedi dove un tipo del quartiere spiegava tutto a un gruppo di turisti.
Per la prima volta in vita mia mi ritrovo attorniata solo da un mucchio di gente che ha la pelle diversa dalla mia e fa uno strano effetto. Ci sono un sacco di barbieri e venditori di cd.
Dopo una passeggiata di 2 ore ad Harlem, visito il Guggenheim, architettonicamente fotonico, dove trovo la collezione con quadri di Kandinsky, Chagall, Severini, Gaugin, Picasso, Monet e altri famosi impressionisti.
Ci sono anche altre due mostre di arte contemporanea: una è di una certa Agnes Martin canadese, dallo stile minimalista, l'altra è di una comunità di artisti cinesi che mi ha lasciato piacevolmente impressionata.
Esco dal Guggenheim che nevica!
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